Climate Change: al via COP29 su transizione energetica, finanza climatica e geopolitica

Scritto il 11/11/2024

Valastro: “CRI impegnata nella sensibilizzazione della popolazione. Necessario tutelare l’ecosistema per salvaguardare la salute”

Prende il via oggi, a Baku, capitale dell’Azerbaigian, la COP29 che riunisce i rappresentanti di 198 Stati con l’obiettivo di dare continuità agli accordi raggiunti durante la COP28 di Dubai e proiettare il mondo verso nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni per la lotta al cambiamento climatico. Un tema importante anche per il Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa che, con il suo impegno a supporto delle comunità vulnerabili, dimostra come – attraverso un’azione congiunta fatta di preparazione, risposta e sostenibilità – sia possibile fare la differenza e costruire un futuro più sicuro per tutti. La Croce Rossa Italiana, in linea con gli obiettivi del Movimento Internazionale, porta avanti questo percorso attraverso la campagna quadriennale Effetto Terra che include attività di sensibilizzazione sul territorio, iniziative per incrementare la capacità di risposta della popolazione e progetti rivolti alle scuole per promuovere un approccio più responsabile all’ambiente.

“Tutelare l’ecosistema è fondamentale per salvaguardare la salute delle persone. È da questo concetto che dobbiamo partire per garantire una risposta adeguata al cambiamento climatico, le parole di Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana. “Stimolare la popolazione, promuovere l’adozione di comportamenti adeguati a far fronte ai cambiamenti climatici, rendere quante più persone possibile pronte ad avere un approccio virtuoso al fine di ridurre l’impatto sulla comunità. Sono tutti elementi importanti che permettono di incidere positivamente sulla capacità di resilienza e di risposta della popolazione davanti a fenomeni quali, ad esempio, il riscaldamento globale”.

Ruolo della COP

La Conference of the Parties (COP) rappresenta l’organo decisionale supremo dell’UNFCCC, la Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, e dal 1995 svolge un ruolo fondamentale nel coordinare le azioni dei Paesi membri per affrontare i cambiamenti climatici. Ogni anno, si conclude con l’adozione di un accordo che stabilisce nuovi obiettivi e strategie per fronteggiare la crisi climatica. Si tratta, infatti, di una tappa fondamentale, soprattutto dopo l’approvazione del testo del Global Stocktake, (letteralmente Bilancio Globale – meccanismo di valutazione dei progressi ottenuti a livello globale nella risposta alla crisi climatica e nell’implementazione delle misure dell’Accordo di Parigi) e dell’accordo per l’uscita progressiva dalle fonti fossili, che dovrebbe iniziare già in questo decennio.

Temi in discussione alla COP29

Durante la conferenza di questo anno, l’attenzione sarà rivolta principalmente a tre ambiti cruciali: la transizione energetica, la finanza climatica e la geopolitica.

La transizione energetica mira a favorire l’utilizzo fonti energetiche rinnovabili e soluzioni con un’efficienza energetica migliore entro il 2030, garantendo una transizione giusta e inclusiva. Questo è particolarmente importante in un contesto globale in cui le fonti fossili continuano a dominare il panorama energetico. Si parlerà di accelerare l’adozione delle energie rinnovabili e migliorare l’efficienza energetica, con l’obiettivo di triplicare la potenza installata delle energie rinnovabili e raddoppiare il ritmo di efficientamento energetico entro il 2030.

Un altro tema centrale della COP29 sarà la finanza climatica. La Conferenza dovrà definire un nuovo New Collective Quantified Goal (NCQG) – con scadenza nel 2025 – per sostituire l’impegno di 100 miliardi di dollari annui per il finanziamento dei Paesi vulnerabili. Le Parti discuteranno l’ammontare delle nuove risorse finanziarie necessarie per sostenere i Paesi più colpiti dai cambiamenti climatici, un tema di grande rilevanza in un momento in cui gli investimenti necessari per affrontare la crisi climatica sono stimati in trilioni di dollari.

Ruolo fondamentale, lo avrà la discussione sul Fondo per le perdite e i danni, istituito alla COP27, per sostenere le comunità più colpite dalla crisi climatica. A questo tema si lega, inoltre, il concetto di giustizia climatica che affronta il include non solo la questione ambientale, ma anche quella dell’equità e dei diritti umani, considerando che i cambiamenti climatici colpiscono soprattutto le popolazioni più vulnerabili, che spesso sono quelle meno responsabili delle emissioni di gas serra.

La COP29 si svolge in un contesto di forte instabilità geopolitica, caratterizzato da conflitti e nuove dinamiche di potere a livello globale. Questo rende la conferenza di Baku una rara opportunità di dialogo multilaterale, dove la diplomazia climatica potrebbe rappresentare uno degli ultimi contesti di cooperazione efficaci.

Obiettivi chiave per il Movimento Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa

Per il Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa è fondamentale la Promozione del Diritto Internazionale Umanitario (DIU): Il Movimento continuerà a promuovere il rispetto del DIU, sottolineando l’importanza di proteggere i civili e le comunità vulnerabili dagli impatti dei cambiamenti climatici.

Durante la recente34ª Conferenza Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa che si è tenuta nell’ottobre 2024, è stata adottata una risoluzione intitolata “Proteggere le persone dagli impatti umanitari degli eventi climatici e meteorologici estremi: Lavorare insieme per rafforzare l’azione anticipatoria” (link). La risoluzione si concentra sul rafforzamento dell’azione anticipatoria per proteggere le persone dagli impatti umanitari degli eventi climatici e meteorologici estremi. Il documento esprime profonda preoccupazione per l’impatto degli eventi estremi, aggravati da fattori come la perdita di biodiversità, la crescita della popolazione e il degrado ambientale.

Gli effetti negativi del cambiamento climatico vengono avvertiti maggiormente dalle persone che vivono in luoghi colpiti da conflitti armati e altre violenze, che sono mal equipaggiate per far fronte e adattarsi a un clima in cambiamento. Negli ultimi anni, è stata sempre più riconosciuta l’urgente necessità di rafforzare l’azione per il clima in luoghi colpiti da conflitti armati e altri contesti fragili, come riflesso nella Dichiarazione COP28 su clima, soccorso, ripresa e pace. Alla COP29, il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) esorta le parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) e gli organi direttivi della Conferenza delle Parti (COP) ad assumersi tre impegni per garantire che le persone che vivono in contesti di conflitto non vengano lasciate indietro.

Per rispondere a questi bisogni, occorre impegnarsi nella riduzione delle emissioni, affinché il riscaldamento globale non superi l’incremento della temperatura media globale di 1,5°C rispetto ai valori del 1990, riconoscere l’elevata vulnerabilità dei paesi a rischio climatico colpiti da conflitti e rafforzare le azioni di finanziamento a loro supporto.